E schizzava dritto per la sua strada, ma la sua mente si focalizzava su un pensiero ben preciso: quante volte aveva pensato che ogni suo comportamento potesse essere sintomo di crescita o semplice presa per i fondelli. Ogni scelta secondo lui aveva questi risvolti e la conoscenza si sarebbe avuta solo a distanza di tempo, forse. oltre a se stesso, anche il mondo lo aveva troppo spesso preso in giro, muovendo i suoi fili a propria discrezione, senza considerare cosa pensasse e cosa volesse. Il mondo lo aveva troppe volte voluto inserire in precisi ruoli, gli aveva imposto ruolo ben specifici, di cui, lui, senza accorgersene, aveva vestito alla perfezione ogni piega. Ora, però, era tempo di vivere a modo suo, non avrebbe accettato dedizione alcuna, avrebbe vissuto a 360 gradi avendo il più ampio raggio visivo e il grande campo di azione. Ogni secondo avrebbe potuto modificare tutto. Ogni sguardo che lo avrebbe turbato sarebbe stato accettato. La vita, insomma festeggiata e riverita in ogni suo aspetto….rdn
Foto: Honda Four, 1976