‘E da presuntuoso sentirsi un eletto’ ? Penso’. Si, proprio un eletto, una persona, cioè, che riusciva suo mal grado ad andare sempre oltre in ogni situazione. Riusciva a vedere sempre il lato migliore in ognuno. Con alcune persone riusciva, addirittura, a creare un mondo sospeso, in cui tutta la bellezza poteva essere inclusa, l umanità altrui veniva espressa in tutta la sua forza e lui la sosteneva, la incentivava. Faceva in modo che l’altro si trovasse in uno stato di agiatezza interna in cui tutto era possibile e tutto era un continuo fluire di intense emozioni. Un mondo parallelo che, però, al suo dissolversi risultava quasi fantastico, addirittura spaventoso per chi riusciva a condividerlo. In questo si sentiva un eletto, in quanto lui avrebbe vissuto per sempre in quella bolla di sensazioni infinitamente leggere ma profondamente sentite. Lui non le nascondeva, ma le anelava. Gli altri le sfuggivano. Ecco, nella sua presunzione aveva trovato la risposta al perché molti lo sfuggivano, al perché molti creavano intere autostrade pur di stargli distante. La risposta non era nell’insensibilità o nella mancanza di rispetto, o nell’efocentrismo altrui, ma nella paura di toccare di nuovo quel livello emotivo sospeso in cui per molti è come un sentirsi straniero in casa propria, perché rispondere al mondo con la propria anima era per pochi, solo i pochi eletti sapevano sentire e sostenere un livello altissimo di empatia con l’energia che li circondava. Troppa la responsabilità, troppo pericolose le conseguenze di un necessario ma ipotetico cambiamento, a quel punto, doveroso….rdn
Foto: vista di Nisida, Ischia e Procida dal Virgiliano, Napoli