Corse a casa, si sentiva stanco, aveva voglia di chiudersi la porta alle spalle e stare solo con se. Sali le scale si spogliò, entro in doccia e si lavò da dosso la lunga ed estenuante giornata, poi si abbassò il cappuccio dell’accapoatoio e si guardò allo specchio. Il suo volto ancora poco provato dall’esterno era lineare mostrando tutta la freschezza del suo essere oltre ogni cosa. Si versò del vino che aveva conservato per una occasione stimolante, quella lo era. Andò fuori, attratto da una mezza luna macchiata da qualche nuvola è distratta dai fari e da luci impazzite di una allegra festa di paese. Chiuse tutte le finestre, affinché non arrivasse il frastuono della festa che si svolgeva sul lungomare. Una volta era incuriosito da questo tipo di feste di piazza, dov’è tutte le famiglie si riversano con l abito più bello e bambini contenti. Feste svuotate oramai dal frastuono di ogni Io. Accese quella candela che nessuno aveva ancora infuocato per lui, si stese nudo sul divano e si lasciò andare in profondi sospiri per un relax più profondo…rdn