Il suo era diventato un percorso irrimediabilmente irreversibile. Già la sua nascita aveva suscitato stupore e meraviglia e alcuni non riuscivamo a farsi una ragione. La sua diversità diventava ogni giorno più ‘diversa’, aveva scelto di non contrastarla ma di assecondarla, espanderla, farla evolvere al punto di non essere più considerato. La sua diversità era talmente evidente, esagerata da non essere più evidente. Mancava davvero poco e avrebbe raggiunto il punto di non ritorno, era ‘oltretutto’ sensibilmente evoluto da non sentirsi più parte di nulla, non apparteneva più a nessuna dinamica rintracciabile negli altri, lui era già oltre. La non appartenenza lo poneva in una posizione avanzata, privilegiata in quanto il suo ‘sentire’ era diventato pulito da ogni interferenza terrestre, era una piattaforma tabula rasa dove nessuna sovrastruttura avrebbe mai più avuto modo di attecchire. Per questo si sentiva fortunato, la più grande ricchezza gli apparteneva: vedere il nucleo di ogni cosa, gesto, movimento senza perdersi tra i fronzoli ma ritrovandosi nell’essenziale…rdnirr