La mente offuscata dal vino è comunque, purtroppo, lucida nel pensare che per quanti sforzi avesse fatto per trovarsi dov’era in quel momento e assolutamente felice di esserci, quella strada che vedeva dritta e liscia, segnava, invece, direzioni e biforcazioni improvvise corrompendolo e allontanandolo ancora una volta dalla possibilità di viversi qualcosa che di colpo lo allettava, intrigava. Sentirsi finalmente apprezzato per ciò che è, era fantastico, ma resta li, un nulla di fatto, nessuna possibilità di un oltre che non sia altro che un coito interrotto, un segno tangibile della sua impossibilità. Le persone si incontrano, e tante ma solo qualcuna colpisce, e per lui era ancora complicato scorrere nel fiume della possibilità. Tutto era, ancora, un’interruzione continua. E allora pensò alla fortuna che spesso ti accompagna, e al compromesso di un tiepido accontentarti per evitare le solite dinamiche distruttive e danneggianti. Ci si ritrova ancora una volta, soli con una nuova bellezza esclusivamente toccata, sfiorata, assaporata per un attimo. Interdetto, nell’offerta di tempo che sarà solo in potenza e mai in atto. L’ ennesima implosione colma di emozioni, forse forti, ma impossibili da coinvolgere, da esibire come un capo di alta sartorialità. D’altronde è vero le emozioni non si vendono, né si comprano, ma si sentono e volte di sentono, ma non si vivono, si possono trasformate non indossare. Un bacio, uno sfioro, uno sguardo, tutto da rifare con attori diversi…..rdn