Si era divertito a teorizzare circa l’amore, ma per lui cos’era davvero l’amore? l’aveva davvero sperimentato? Aveva davvero visto il mare?
Sicuramente, a modo suo, ma da alieno…un intenso e profondo investimento energetico che coinvolgeva tutto di sé. Non poteva adeguarsi ad altre forme d’amore, per lui era totalizzante, sicuramente il contrario di ciò che sentiva intorno. Approfondendo l’amore come rapporto tra due persone, aveva percepito estraneità, amore vissuti a cassettoni, dove era possibile e interessava arare e seminare solo una parte dell’orto, quella condivisa, ma gli altri luoghi dove crescevano erbacce e il terreno era scosceso erano lasciate sole, l’uno nascondeva all’altro la parte sconosciuta e l’altro lasciava fare e viceversa. A pensarci era perfetto, nessuna domanda, nessun confronto, tutta fluidità, ma condivisione limitata e libertà in ostaggio, ma si stava insieme e ci si sentiva protetti…..a lui la protezione non era consentita…rdnLUi
Mancanza….
L’amore era mancanza, quindi, e a volte quella mancanza toglieva il fiato lo faceva sbandate, sobbalzare il cuore nel petto, pulsare le viscere e grattare la gola. Il peso del movimento delle emozioni confuse lo destabilizzava ma era amore della mancanza, ma non della mancata bellezza, ne era vivamente felice…….rdn
Sull’amore….
Era testardo e curioso, voleva saperne di più…..sull’amore. Lo cercava ovunque nei vicoli bui, sulle spiagge, nelle strade in pieno sole, dei luoghi stretti quello dimenticati anche dal patreterno, chiedeva alle persone, agli amici, ma cio che vedeva non si avvicinava all’idea che aveva lui circ l’amore. Quello che aveva trovato in giro assomigliava più che altro ad un groviglio di sentimenti quasi opposti al sentimento. Vero che l’amore racchiudeva in se egoismo e benevolenza, ma quel miscuglio più che altro raccoglieva senso di colpa, rancori, rabbie arcaiche, soddisfazioni narcisistiche, paure. ‘E’ un buon compromesso’; ‘stiamo da tanto tempo’; ‘ha fatto tanto per starmi vicino, ora tocca a me’; ‘bello svegliarmi con qualcuno chi mi fa sentire bello, ma capisci che fortuna?’; ‘e un buon padre’; ‘ è troppo bella’. Ma, ma l’amore non era altro? Ma l’amore erotico da cui non si poteva prescindere dov era andato a finire? L’amore, non posso stare senza te…amore…che fine aveva fatto? Voglio che tu sia felice aldilà di noi, esisteva Davvero?
L’amore, un dio che con il suo esercito fatto di amanti e di amati era tra i più potenti e con segno distintivo il sacrificio ‘la felicità è il prodotto di quella dell’amato;
l’amore buono e l’amore cattivo, un investimento e quindi un giudizio,;
l’amore armonia che produce sanità e non distrugge come l’amore violento e incontenibile.
L’amore perfetto, che prevedeva il ritrovamento dell’altra metà delle sfere, un tempo unite, prima che Zeus le segasse in due, cosi’ le due semisfere vagano per l’universo cercando la loro meta’.
L’amore perfetto? ‘direi spaventoso e poco umano’ pensò, ‘noioso e poco passionale’ continuò. L’amore era istinto, secondo lui, e l’istinto non era perfetto, né tantomeno si poteva diventare perfetti, anzi si perdeva ogni forma di razionalità, di sicurezza tutto era mescolato e confuso. Come nell’arte, ecco l’amore come arte, come un gesto istintivo dell’artista che comincia spontaneamente e non si sapeva mai dove avrebbe condotto. Il tempo passava in fretta e anche la strada percorsa diventava lungo, ma l’amante non avrebbe mai sottolineato la propria stanchezza per essere stato anestetizzato dal desiderio e all’amato da quell’arte poteva anche non esserne attratto.
L’amore apparteneva all’amante (colui che ama) che fosse un bisogno, oppure un desiderio era unica proprietà dell’amante. L’amato era coinvolto, secondo lui, in quanto oggetto d’amore e spesso, però, ne approfittava, in modo più o meno inconscio, ne approfittava. L’amato essendo umano, raramente, possedeva la caratteristica dell’onestà e spesso mancava di empatia, abile nel rilevare se l’amante fosse spinto da bisogno o desiderio: quanto più c’era il bisogno tanto più sarebbe stato suo umile servitore, asservito, apparentemente, a lui, ma per soddisfare quel ‘bisogno’;
l’amante spinto dal desiderio, di contro, era molto attento ad accorgersi dell’abuso dell’amato ritirando il suo investimento col minimo danno possibile (proteggendosi).
L’amore, insomma, come investimento di un profondo movimento interno che emozionava e muoveva energie diverse, spingeva la vita e le dava un senso sempre nuovo e sempre più evoluto da soggetto a soggetto. L’amore sia esso universale, sia esso erotico coinvolgeva i sensi ed era qualcosa da cui non si ci poteva proteggere ma solo spiccare il volo e sperare di cadere su un luogo più morbido possibile, perché se si è leali con se stessi prima o poi si cade.
L’amore non ha aspettative, pensò, non c’è alcun raggiungimento di obiettivo, alcun ferito, alcuna vittima. L’amore non è una guerra, anche se per la maggior parte lo diventa.
L’amore in quanto mancanza del bello, include la possibilità di cercarlo, cioè di vivere pienamente e in modo ‘pulito’ se stessi, perché l’amore parte da sè e non dall’altro.
L’amore in quanto bellezza lo si emana, ed è occasione di espansione infinito e l’altro resta solo l’oggetto, di una tale espansione.
L’amore, come nel mito di Diotima, è dare qualcosa che non si ha a chi non sa….rdn
Altro da sè….
Non troverai mai un altro te stesso, con le tue peculiarità, gli disse
E così giro’ le spalle e con sguardo verso l’alto, come se volesse trattenere l’emozione, ripeteva in silenzio e ossessivamente ciò che gli era stato detto: ‘non troverai mai un altro te stesso, con le Tue PE CU LIA RI TA’…rdn
Secret garden..???
L’accesso ai nostri ‘secret garden’ doveva essere off limits, penso’: un mondo unico, nel mondo di tutti. Il bisogno di condivisione che, a volte, nasceva, si chiese: e’ per paura o mancanza di accettazione o per puro piacere?
State of mind…
‘Lo stato di felicità conquistato, non si mette più in discussione’, penso’. La felicità era L’ unica condizione, secondo lui, su cui era inutile ritornare. Aveva avuto momenti di grande confusione, di squilibrio emotivo, non a caso lo avevano nominato ‘il pippaiolo magico’, ma quelli, cazzo, erano vita. la sua felicità ritornava prorompente e il suo entusiasmo per la vita squarciava il petto ed esplodeva gioiosamente….rdn
la forza….
certo avrebbe voluto eliminare le favole e scegliere il compromesso come antidoto alla futilità della vita, ma proprio non ci riusciva. Troppo semplice….si rendeva conto che le strade da lui intraprese erano sempre le più complicate, le più intricate. Questo si evinceva anche nello sport, dove gli risultava più facile un esercizio con pesi maggiori o più articolato che un esercizio semplice e leggero. Anche nel sesso era così, una scopata e via? ma no doveva complicarsi le cose, andare oltre, anche se poi l’obiettivo restava quello. ‘Sembra una cazzata’, sussurrò tra sé, ma non lo era, cazzo. Rivedendo un po’ la sua vita era ben rappresentato dal suo modo di vivere lo sport: duro, spericolato, ma appassionato e sfrontato, senza limiti e…..compromessi….rdn
da una favola all’altra…
Usava le favole come ‘antitodo alla futilità della vita’. Senza pensarci alternava i suoi giorni da una storia favolosa all’altra, ininterrottamente e senza accorgersene riusciva a non tradirsi mai. Il suo percorso, come quello di ognuno, aveva degli incroci che, nel suo caso, corrispondevano al passaggio da una favola ad un’altra e puntualmente si poneva il solito dilemma: continuare a vivere in una favola o lasciarsi ‘sedurre’ dalla futilità della vita? Ogni volta uguale e ogni volta puntuale, ma fino a quel momento la scelta era sempre stata istintiva contro ogni compromesso, tristezza e per credere ancora in quell’invisibile sensazione di benessere e completezza che solo nelle favole riusciva a trovare; ora, si faceva strugggente…rdn
la mano, con le cicale
Camminava con le lumache per imparare ad andare piano, poi passarono delle coccinelle e grazie a loro imparo’ a volicchiare di mano in mano. Vide, poi, sei grilli; lo intrigarono, saltavano e canticchiavano e questo gli piaceva. La sua passione, però, erano le cicale che avvolte nel profumo della terra asciugata dal sole estivo, con il loro canto estremo ed estenuante, restavano aliene all’uomo e lui era tra gli alieni e ritornò a camminate con le lumache, tanto non avrebbe mai imparato dalle coccinelle a farsi dare la mano e si fumo’, sfacciatamente, la sua sigaretta…
solo un cliché….
D’altronde, disse, la libertà e’ solo un cliché