Aperto alla finestra

Contento alla finestra
a guardar il passeggio e la strada rallegrata da strambi balletti
Di tanto in tanto un passero passava e un saluto canoro gli faceva,
un cane alzando la testa un pezzo di pane guadagnava
e lui un sorriso gli donava.

La vita lenta ormai passava, non aveva corse né promesse da giocare, voleva guardare, osservare e riposare.

Il cuore colmo di gioia, aperto alla finestra e chiuso al mondo era divenuto…rdn

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Solo noi…

Pianeti diversi, mondi diversi,
ecco dove siamo, pensava: tutti su pianeti diversi.
A volte sembrava di toccarli ma poi sfuggivano,  svicolavano e ritornava la sua idea ‘avvitante’: quando si tocca troppo (l’altro) si perde (una parte dell’altro).
‘Come Tende al vento che si attaccano e proteggono ma solo per un secondo perché poi si vola via.
Magari la fluidità del vento potesse appartenere anche all’uomo , il movimento sarebbe leggero sinuoso ma a volte violento impetuoso…. ma stimolante,
sempre diverso e nuovo
e allora non ci sarebbe bisogno di aver paura, di scappare ma solo di lasciarsi andare; nati con la facoltà insita dell’accettazione, con la competenza di poter lasciare andare senza protezione alcuna, senza bugia, senza sotterfugi.
Noi solo noi e il vento che muove e che porta verso il vero desiderio….
che magia, che ironia, non è reale … e ricadeva lentamente nella realtà delle cose, nel triste e sterile non ci pensiamo che è meglio… rdn
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Photo: Artist Picasso

Senza nulla dentro

Fa silenzio, restami accanto per un abbraccio, ancora

Fa silenzio e ascoltiamoci dentro

il vento aiuta a tenerci stretti, il sole accentua i sapori

Insegnami a sentire, io ti insegno ad aspettare

Incontriamoci senza nulla dentro, ancora

Rassegniamoci ai sensi

arrendiamoci al pianto del cuore di fronte alle nostre lacrime sensuali

Si distrugge, dicesti, per  creare

eccolo tabula rasa pronta ad essere chi sono….rdn

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Pazzia d’amare…..

Folli si nasce pazzi si diventa
Folli si vive, pazzi d’amore si muore,
io son folle e fui pazzo d’amore,
vivo da folle ma dentro son morto,
morto d’amore, per pazzia d’amare,
pazzo per morire folle per vivere,
son folle per vivere da pazzo d’amore,innamorato folle di un amore pazzo
che non lascia speranze
e che toglie il repsiro
respiro per vivere una pazzia d’amare…..

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Photo: fantasia di ceramica vietrese

Da ogni spunto….

La luce riempiva la stanza
parte del suo corpo era in ombra, bello, dorato bisognoso di cure
La luce riempiva ogni insinuazione e sbiadiva ogni dubbio
Le ombre perfezioni del bello davano coraggio alle preghiere di improvvise mani  incrociate

Le ombre echeggiavano nei soffi di voci sfumati, la luce stirava le tracce sonore di frequenze indistinte
L’amore pronto ad entrare da ogni spunto era lì ad accogliere energie distratte dal disperso senso….disperse, distratte, presenti….vitali istanti…

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Bi sogni

Un fiume in piena che travolge
Un fiume in piena i cui detriti schiudono ferite richiuse dalle carezze del fluire che si alternano ai graffi
Un fiume in piena che colma la mancanza

Un fiume in piena che copre la bugia scoprendola con l’inaspettata attesa del codardo
Un fiume pieno di vita che lascia la scia e tu non puoi più stare senza…rdn

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Con me….

Nn ti poggiare, fammi riposare
dammi la mano, andiamo lontano?
un affanno distratto
un sospiro inviato da chi non riesce a farsi guidare,
da chi non riesce a non domandare,
per chi l’accettare e un gran passo nel dare…
Dove è dentro
Quando è ora
chi ci riesce gioca e sorride
gode e sta bene….rdn

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Greet….

Possedeva il dono dell’accoglienza. Riusciva da sempre ad essere accogliente, dove accogliere significava ricevere qualcuno, aprirsi e permettere a qualcuno di entrare; non aveva però la caratteristica del formale ‘così si fa’ ma possedeva in sé quella del ‘mettersi in gioco’, accogliere per ‘vedere’ l’altro e ri-conoscerlo, per  crescere,per creare un dialogo, uno scambio di conoscenze, di vita.

Non aveva sempre avuto la vita facile in questo, perché accogliere non corrispondeva sempre ad un rapporto fluido e risonante, ma anche e soprattutto a quando le dinamiche diventavano pericolose, spigolose……’è qui che si cresce, può avvenire il cambiamento…pensava…! Aveva osservato che la maggioranza scappava da ‘l’altro’ dissonante, lo considerava ‘straniero’ non in sintonia, e pensava che questo avvenisse a causa della volontà di imporre il ‘personale’ pensiero, se non se stesso e in questo non trovava niente di accogliente.

Si agganciava spesso, in passato, a chi magari trovava stridente, poco ma molto poco accogliente. In passato, poteva essere chiamato masochismo, curiosità, sfida, ma troppo spesso si era imbattuto in questo tipo di scontri, dove lui accoglieva e l’altro scappava, respingeva ogni tipo di accoglienza; una continua lotta, un attacco e fuga continuo dove poter farsi male era una regola. Ora non era più così, ora ‘lasciava andare’ chi non era pronto ad essere accolto, quantomeno…..ora sapeva, forse, di essere accogliente nello giusto modo, nel modo giusto per sé; non accoglienza per controllare l’altro, per produrre le solite dinamiche che gli permettevano di star fermo anche se sembrava si muovesse, ma si trattava di un nuovo modo di considerare l’altro, di sentirlo così com’era davvero, per quello che voleva mostrare.

Non era stato facile arrivare a questo stato di evoluzione, ma, ora, sapere di esserci gli faceva vivere un’esperienza di essere evolutivamente superiore, quell’essere che non ha più bisogno della sua vecchia pella, davvero pulita e rinnovata; non era, finalmente, scivolava nella vita, lasciando andare fantasmi del passato, e se ne accorgeva soprattutto quando i suoi occhi, inconsciamente, senza alcun comando, come biglie di vetro, pensanti e decise, automaticamente cambiavano direzione quando incontravano qualcuno che aveva seriamente messo in pericolo le sue parti migliori.

Oggi, accogliere per lui diventava un superare una ‘mancanza piena’ e supportare una ‘mancanza vuota’  per vivere in modo fluido se stesso, per entrare nell’altro in continuo cambiamento, per farsi penetrare senza la paura di essere trapassato, visto e riconosciuto…..

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Un carosello…..

Un carosello di immagini e sensazioni affollava la sua mente; erano i suoi sogni dove riusciva a rintracciare le sue paure e le sue emozioni più recondite. Era in quelle notti, quelle oniricamente più produttive che lo rendevano incuriosito e stimolato. La sua maggiore aspirazione era conoscersi. Lui voleva conoscere e diventare ciò che aveva dentro davvero, senza filtri e schermi. Sfilate fiabesche con tori d’oro in fiore e carri con animali di ogni genere; percorsi obbligati e omini scuri che gli ostruivano la grande scala che di corsa stava percorrendo per scendere non sapeva dove. L’incontro con se stesso, poteva avvenire soprattutto di notte, pensava, quando tutto si ferma e la mente e il cuore sono in balia della propria storia. Gli ultimi sogni gli avevano precisamente fatto toccare con l’animo la paura che non aveva mai considerato di alcune parti della donna e dell’ uomo. Tutto diventava presente in quelle notti, delle sensazioni strane che ora sapeva di conoscere bene, ma su cui non aveva mai posato l’orecchio, prima di quelle notti. Tutto ciò lo lasciava intontivo, incuriosito e pensava che questa fosse la ricchezza. La ricchezza lui la rintracciava nella possibilità di scoprirsi e non scappare da se stesso. La ricchezza la trovava nel darsi la possibilità di trovare la sua verità per rintracciare il resto nel mondo in modo più onesto e non sprovvisto….rd

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Foto: me in Festa popolare Campana “La Madonna delle Galline”

ritorno alla ‘responsabilità’

E pensava a quanto poteva essere gratificante per un ‘uomo’ prendersi le responsabilità delle proprie azioni, belle o brutte che siano, ridicole o seriose.  Ciò che, secondo lui, poteva contribuire a ridare dignità all’uomo, ormai confuso e sbandato, perso nel vortice di valori sbiaditi, arreso alla sua solitudine, costretto a combattere contro l’ancestrale paura della morte, era il coraggio di ‘mostrare’, ammettere le proprie debolezze, i propri errori e perché no, la propria bellezza; ciò poteva essere un tributo, quanto meno a se stessi come essere immerso nell’umana condizione apparentemente superiore…rdn

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Foto: Tomba di Giulio II di Michelangelo, la statua di Mosè diMichelangelo, chiesa di San Pietro in Vincoli – Roma

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