Non invidiare chi è più forte di te avrà fatto tesoro delle priprie sofferenze non invidiare chi ha successo solo perché ha più grinta e capacità di sfidarsi Non invidiare chi è più intraprendente perché sogna ancora e crede in un futuro migliore Non invidiare la bontà d’animo di chi non si è lasciato inquinare dalle brutture della vita Prendi da esempio chi stringendo i denti si pone continue domande mettendosi in ogni momento in discussione per evolvere evitando le proprie zone di confort di cui tu stesso sei prigioniero e che quotidianamente ti procurano rabbia solo perché non vedi la gabbia in cui ti sei chiuso….!rdn

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Sarà quando….

Sarà quando ti allontanerai da te stesso, che scoprirai un mondo nuovo

Sarà quanto ti allontanerai da te stesso, che scoprirai l’esistenza di una vera carezza

Sarà quando accetterai te stesso, che scoprirai il piacere di un abbraccio

Sarà quando accetterai la parte peggiore di te, che accoglierai l’altro a braccia aperte e sarai tu stesso ad abbracciarlo ad accoglierlo in te senza alcuna paura alcuna, senza più giudizi

Sarà quando accoglierai nel tuo profondo la tua immagine riflessa che potrai sentirti veramente libero ovunque e con chiunque

PROTEZIONE “UMANA”

E’ come se avessero l’epidermide ricoperto o “infestato” da filamenti blu, filamenti elettrici, come quelli delle trappole per le zanzare, odiosi! E’ come se, ad ogni singola leggera umanità, che arrivi nei pressi di sé venisse disintegrata. Ogni emozione, ogni sensazione, ogni cosa anche materia disintegrata, senza lasciar traccia alcuna, cambiamento alcuno. La chiamano protezione? Protezione terrestre? Nei cartoni animati c’era la Barriera Spaziale, per proteggersi dai mostri, alcuni parlano di protezione umana, questi filamenti servono per una protezione, sicuro? ma da cosa? Ritorniamo al non buttare le pietre contro le case di vetro? Il mondo ci spaventa così tanto da dover inventare delle protezioni emotive e da tutto ciò che è umano? C’è chi si nasconde per debiti, chi per sfuggire ad un arresto, chi per sfuggire alla moglie che lo ha scoperto con un’altra, o chi dall’amante assillante, ma una protezione che ci permettesse di non farci toccare dall’umanità che ci circonda non pensavo potessi arrivare a rifletterci….un argomento interessante, quanto triste e drammatico. L’umanità divenuta copiosa, affannata dal benessere, messa in crisi da se stessa, l’unico modo di reagire è proteggersi da ciò che di più puro e semplice ha, sé stessa? Generazioni siamo economicamente energetiche? che “involvono” in un movimento apparente spendendo il minimo a livello energetico?

Le parti buone: proiezione e introiezione pratica

Nelle mie relazioni, la maggior parte delle volte mi capita, di proiettare parti buone di me negli altri. Mi chiedo se questa dinamica, soprattutto in una relazione più intima, possa risultare produttiva. Non rischio di avere le stesse pretese che ho con me stesso? Non rischio di rovinare tutto, non avendo le risposte che cerco? Ho pensato , invece, che l’”introiettare” o se vogliamo usare un termine meno impegnativo prendere dall’altro le parti buone, mi sembra, invece, molto interessante e per me intelligente. In che senso? Vi chiederete. Quando in un qualsiasi rapporto si può, usando il cuore e l’intelletto, essere lucidi da poter estrapolare dall’altro una parte che ci possa dare stimoli e momenti di messa in discussione è un regalo che stiamo facendo a noi stessi. Quando un rapporto si chiude, ci “piace” come fase della perdita considerarci vittime dell’orco, cioè di un qualcuno che ci ha tolto qualcosa e ci ha fatto soffrire. Sicuramente quando c’è un allontanamento, un abbandono, è scontato un certo grado di sofferenza, ma sarebbe sterile tale dolore se non riuscissimo a vedere e percepire ciò che l’altro ci ha dato, cioè l’opportunità di “toccare” quelle parti di noi che se riusciranno a seguire il giusto movimento, l’onda che fluisce potranno portarci ad una crescita e ad un cambiamento facendoci conoscere un “noi” finora sconosciuto. La crescita personale è un fattore da cui non possiamo prescindere in quanto anche se cerchiamo di ritardare, di non affrontare ci verrà sempre a bussare. Pensare che in ogni confronto possiamo cercare un insegnamento, trovare un modo creativo di guardare al passato come ad una passerella che ci possa condurre ad un futuro più morbido, la sento un’emergenza che deve essere necessariamente soddisfatta per seguire e non perdere l’orizzonte della nostra evoluzione positiva.


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