Senza coraggio…

Con le mani tra le mani mi sapesti corrispondere il dolore della gioia di una vita in evoluzione

Con le mani nei capelli decidesti di colpirmi più di quel che sapevi di poter fare

Con le mani tra le cosce mi chiedesti di guardarti oltre e aldilà

Con le mani avanti, oggi, ti difendi cancellando con la mano della vilta ciò che avevi avuto l’ ardire di essere senza il coraggio di diventarlo…rdn

19665660_10211819473195882_1976551990451219365_n.jpgPhoto: Botero

Parti di sè fuori dall’Io

Si mise in ascolto, disteso a farsi trascinare dall’acqua guardava il soffitto mentre fluiva in quell’ immensa e isolata piscina dove stranamente era cessata l’ assordante musica….
Si mise in ascolto e trovo’ fuori una parte di sé aldilà del proprio io…cosa interessante…. penso, visto che la considerazione di se non era altissima…ritrovarsi di fronte un pezzo di sé, mmmmhh, forse aveva sbagliato fino ad ora e di grosso.
Un pezzo di se’ improvviso, fulminante, lo ritrovo’ davanti senza poterlo evitare e non fu niente male, evento raro se non si è sotto l’ uso di sostanze.
Forse era una sua parte ritrovata all’esterno che gli procurava quello stato di felicità che ancora perdurava? Ma che perversione e’ questa?…. penso’;
non era una perversione, aveva cercato a lungo, seminato, lavorato ed ora riusciva a vedere, intercettare ed accogliere ciò che era davvero. Doveva amare, curare ancor di più, essere all’altezza di quella parte di se’ improvvisamente trovata nell’etere in una notte invernale e che in una notte calda d’ estate si rivelò e si fece ancor più certa e sicura .Il senso di appagamento ,sentirsi finalmente e pienamente a proprio agio ,era eccezionalmente avvolgente. Lui ,l’altro da se’ e quella parte all’esterno, che continuava ad alimentare fantasie e ad aprire nuovi scenari di una vita alternativa, da dover assolutamente sperimentare con tutta onestà….rdnfoto ros
Foto: parte del dipinto ‘evoluzioni e rivoluzioni’
autore: rox

Tumulti evoluti

Ardea sul fuoco la tolleranza dell’animo per l’arroganza dei pensieri suoi, penetravano e non lasciavano spazio al movimento alcuno                                               La fantasia castigata dall’ insolente pudicizia di una volontà vacillante                       La luce si aprirà, improvvisa, allo spavento di uno scintillio                                            un rumore assordante di spilli penetrerà la pelle,                                                      invaderà le viscere e dentro la vita esploderà

La libertà tumultuosa comincerà la danza e nientre si potrà se non seguirla e scivolare con essa nel gioco ammiccante della vita…rdn

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Photo: sinuose forme del MUDEC, Milano

Desiderio vs Bisogno

In quel momento di felicità improvvisa, ma radicata e difficilmente turbabile, era molto ricettivo alle tensioni che muovono i rapporti sociali in genere e in particolari le relazioni intime. Il suo stato gli facilitava la possibilità di captare istintivamente il divario essenziale delle tensioni, che se pur semplici gli risultavano fondamentali per stabilire  rapporti sani ed equilibrati, tra il desiderio e il bisogno, destre vs need.

Era super sensibile a individuare un cuore affamato che  urlava tutta la sua solitudine e comprendeva quanto questo si muoveva su un bisogno emotivo e non sul desiderio e che più si muoveva attraverso la necessità emotiva maggiore diventava il rischio di incorrere in rapporti fallimentari dove tutto ciò che si cercava era la soddisfazione dei propri bisogni. Spesso, aveva verificato, la dinamica diventava un modus vivendi causando quelle che molti chiamavano col termine dipendenze, ossessività; pur di non immergersi nel proprio ‘vuoto’ godendo nella ripetizione continua di una biografia masochista.

Il desiderare, invece, gli echeggiava bellezza, cantando il ritornello più vecchio del mondo ma poco praticato ‘ libertà di amare’….si si sembrava facile, pensava e sorridendo si disse: ‘ non lo è, in quanto per essere liberi di fare qualcosa, si dove essere anche liberi di non farlo. Le dinamiche che danneggiavano e che permettevano di avvitarsi in dinamiche perverse basate sulla necessità, non rendevano liberi, ma prigionieri del propri bisogno di alleviare la colpa, la paura dell’essere abbandonato o per perpetrare sempre le stesse ‘economie energetiche’

‘Liberi di amare’ e quindi ‘desiderare di amare’ prevedeva, quindi pensò, di perdere quell’amore, di poterlo lasciare andare seguendo il naturale processo di perdita e autorigenerazione che la vita offriva.

Liberi di amare significava, ora, aver trasformato il bisogno in desiderio, essere riuscito ad attendere il proprio tempo e sapere che il desiderio non sarebbe mai stato soddisfatto….rdn

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Benvenuta felicità

Aveva messo da parte, in fondo all’ angolo più remoto, la sua parte melanconica e dopo aver spolverato e ripulito scrostando ogni timore, fece spazio ad una esagerata felicità, impulsiva, esaltante e immotivata….. felicità.
Il mondo visto da quella prospetttiva appariva come un gran bel tavolo da giuoco semplice e divertente, senza pedine ma carte fluenti da giocare e rigiocare senza remore alcuna, ma con la sana adrenila che faceva sentir vivo e rinnovava di continuo il senso di quella felicità perenne che continuamente gli esplodeva dentro.
Era più volte tentato a chiedersi il perché, ma decise che era inutile e che poteva solo accogliere uno stato d’ animo così stimolante e che, questa, poteva essere la sola risposta giusta.
La felicità andava vissuta, sentita in ogni angolo del proprio corpo, era vita, vita piena …. finalmente.
Un cieco voleva essere, niente poteva più turbare la sua felicità, era lui stesso felicità e lui stesso era l’equilibrio da cui ne scaturiva, senza occhi, senza giudizio, poteva godersi se stesso in tutte le sfaccettature.
Ora, finalmente, poteva sbagliare, anche questo diventava felicità;
Ora, finalmente, i suoi gesti, i suoi modi, lassa voce, i suoi capelli, il suo modo di camminare, di mostrarsi, diventavano felicità;
Ah benvenuta odiosa, invidiata, osteggiata e ora amata felicità….rdn

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Photo: felicità…

Aperto alla finestra

Contento alla finestra
a guardar il passeggio e la strada rallegrata da strambi balletti
Di tanto in tanto un passero passava e un saluto canoro gli faceva,
un cane alzando la testa un pezzo di pane guadagnava
e lui un sorriso gli donava.

La vita lenta ormai passava, non aveva corse né promesse da giocare, voleva guardare, osservare e riposare.

Il cuore colmo di gioia, aperto alla finestra e chiuso al mondo era divenuto…rdn

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Solo noi…

Pianeti diversi, mondi diversi,
ecco dove siamo, pensava: tutti su pianeti diversi.
A volte sembrava di toccarli ma poi sfuggivano,  svicolavano e ritornava la sua idea ‘avvitante’: quando si tocca troppo (l’altro) si perde (una parte dell’altro).
‘Come Tende al vento che si attaccano e proteggono ma solo per un secondo perché poi si vola via.
Magari la fluidità del vento potesse appartenere anche all’uomo , il movimento sarebbe leggero sinuoso ma a volte violento impetuoso…. ma stimolante,
sempre diverso e nuovo
e allora non ci sarebbe bisogno di aver paura, di scappare ma solo di lasciarsi andare; nati con la facoltà insita dell’accettazione, con la competenza di poter lasciare andare senza protezione alcuna, senza bugia, senza sotterfugi.
Noi solo noi e il vento che muove e che porta verso il vero desiderio….
che magia, che ironia, non è reale … e ricadeva lentamente nella realtà delle cose, nel triste e sterile non ci pensiamo che è meglio… rdn
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Photo: Artist Picasso

Senza nulla dentro

Fa silenzio, restami accanto per un abbraccio, ancora

Fa silenzio e ascoltiamoci dentro

il vento aiuta a tenerci stretti, il sole accentua i sapori

Insegnami a sentire, io ti insegno ad aspettare

Incontriamoci senza nulla dentro, ancora

Rassegniamoci ai sensi

arrendiamoci al pianto del cuore di fronte alle nostre lacrime sensuali

Si distrugge, dicesti, per  creare

eccolo tabula rasa pronta ad essere chi sono….rdn

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Pazzia d’amare…..

Folli si nasce pazzi si diventa
Folli si vive, pazzi d’amore si muore,
io son folle e fui pazzo d’amore,
vivo da folle ma dentro son morto,
morto d’amore, per pazzia d’amare,
pazzo per morire folle per vivere,
son folle per vivere da pazzo d’amore,innamorato folle di un amore pazzo
che non lascia speranze
e che toglie il repsiro
respiro per vivere una pazzia d’amare…..

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Photo: fantasia di ceramica vietrese

Da ogni spunto….

La luce riempiva la stanza
parte del suo corpo era in ombra, bello, dorato bisognoso di cure
La luce riempiva ogni insinuazione e sbiadiva ogni dubbio
Le ombre perfezioni del bello davano coraggio alle preghiere di improvvise mani  incrociate

Le ombre echeggiavano nei soffi di voci sfumati, la luce stirava le tracce sonore di frequenze indistinte
L’amore pronto ad entrare da ogni spunto era lì ad accogliere energie distratte dal disperso senso….disperse, distratte, presenti….vitali istanti…

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